venerdì 27 giugno 2014

Educazione e Bon Ton





L’educazione è uno degli strumenti più convincenti per conquistare la clientela; è sempre molto apprezzata e tante persone ne avvertono la carenza.
È difficile insegnare e fare rispettare le norme che rientrano nella buona educazione. In una società che evolve velocemente, queste regole assumono, per chi non le comprende, il valore di imposizioni vetuste e inutili.
Si tratta di un’idea sbagliata: viviamo in una società di servizi e imparare come comportarsi con le altre persone è un passo determinante nell’apprendimento della professione.
Talvolta si confonde l’educazione con il servilismo, e la si considera come un segno di debolezza, non solo sul lavoro ma anche a scuola, tra amici, nella società in genere.
Stile, garbo, classe, savoir faire… sono invece pregi che rendono le persone che ne sanno far buon uso superiori alle altre, più forti e con maggiori capacità di influenzare il prossimo.
A chi ritiene che si tratti di servilismo, è bene ricordare che questa è una condizione che può essere presente solo in coloro che svolgono un lavoro che non amano, assumendo atteggiamenti forzati dalle necessità.
Per coloro che apprezzano il proprio lavoro e il servizio che offrono, la buona educazione diventa un atteggiamento naturale e spontaneo.


Saper stare a tavola comportandosi in modo corretto è una qualità sempre meno diffusa. Oggigiorno le persone pensano soltanto alla propria comodità. Inoltre, ormai è andata quasi perduta la “cultura del galateo”, che indicava come comportarsi nelle diverse occasioni, specialmente a tavola. Proprio perché pochi rispettano certe regole, considerate forse antiquate, è importante conoscere (e mettere in pratica) queste nozioni, in particolare per un cameriere o barista, la cui classe ed eleganza dovrebbe essere almeno superiore alla media. È prassi consolidata che baristi e camerieri quando servono persone che non sanno comportarsi (non sanno quali posate o bicchiere usare, non sanno usare coltello e forchetta, non sanno come va bevuta una bibita, non sanno che il vino va assaggiato...) parlino tra loro criticandole in modo molto severo.
Ora tu sei il cliente, e queste sono solo le principali regole di galateo da seguire per essere considerato una persona educata anche mentre mangi e bevi.

Postura, movimenti, gestualità

  1. Cedi sempre il passo alla signora e, se non lo fa un cameriere, spostale la sedia e aprile la porta.
  2. Prima si fanno accomodare le signore; i signori attendono in piedi fino a quando l’ultima donna non si è accomodata.
  3. Quando ti siedi al tavolo, lascia che la signora abbia il posto migliore, in genere rivolto verso la sala o una bella veduta esterna.
  4. Quando si è seduti al tavolo e si avvicina una persona, gli uomini si devono prima alzare in piedi e poi salutare, le donne invece salutano senza alzarsi.
  5. Se durante il pasto una signora si allontana, gli uomini interrompono la conversazione e si alzano un istante in segno di cortesia; il gesto va ripetuto quando la signora torna al tavolo.
  6. Non ci si togliemai giacca o cravatta, e non ci si arrotola lemaniche della camicia.
  7. Non si parla con la bocca piena, e simastica con la bocca chiusa.
  8. In caso di starnuto, cerca di contenerlo e girati di lato, coprendo naso e bocca con un fazzoletto.
  9. Per chiamare un cameriere è sufficiente un cenno della testa o dellamano; evita inmodo assoluto di schioccare le dita o chiamare a voce alta, magari con termini come: capo, ehi, ascolta...!
  10. Dal tavolo ci si alza ilmeno possibile.
  11. La sedia va tenuta vicino al tavolo e non si accavallano le gambe.
  12. Quando simangia, il busto devemantenersi eretto, piegandosi leggermente verso il piatto.
  13. I gomiti vanno tenuti vicino al corpo e le mani stanno sempre sul tavolo; non si appoggiano i gomiti sul tavoloma solo gli avambracci.
  14. Simangia lentamente emasticando a lungo, si beve a piccoli sorsi.

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