mercoledì 16 luglio 2014

Lavorare negli Hotels. 10 svantaggi





1.Sfruttamento; molte volte lavorare nei ristoranti prevede un’ ingiusta accettazione di condizioni ai limiti della sopportazione. Non sempre le ore di straordinario sono pagate adeguatamente e non sempre lo sforzo viene riconosciuto per via della facile sostituzione del lavoratore.

2.Lavoro nero; non sempre questo lavoro viene pagato regolarmente con un contratto. Denunciare eventuali abusi è d’ obbligo.

3.Proprietari; questo dipende dalla fortuna individuale. Io nella mia carriera nella ristorazione ho incontrato ogni genere di proprietario. La maggiorparte delle volte non sono stato molto fortunato. E voi che esperienze avete avuto?

4.Impredivibilità; aspettatevi una chiamata dal boss che vi chiede se potete lavorare fra 30 minuti. Succede eccome.

5.Orari; non tutti gradiscono le ore notturne, lavorare nei ristoranti comporta molta resistenza fisica e mentale.

6.Precarietà; visto l’alto turnover, il lavoro non è sicuro come in altri settori.

7.Stress; dover cucinare o servire un alto numero di clienti può generare della mole di lavoro assai stressante.

8.Maleducazione della gente; questo forse il lato peggiore. Se avete lavorato al pubblico probabilmente saprete quanto l’ arroganza e la stupidità della gente sia diffusa. In Italia e all’ estero senza distinzione.

9.Periodi di vacanza; per via della sua natura, preparatevi a lavorare a Natale, Pasqua, Ferragosto e Capodanno.

10.Salario; se non siete capo cuochi, difficilmente avrete un alto salario. Molto più probabile vi verrà offerto il minimo.

Dopo aver letto i 10 svantaggi e i 10 vantaggi nel lavorare negli
Hotels, quale è la vostra opinione?

Lavorare negli Hotels 10 vantaggi







1.Ampia richiesta; il settore della ristorazione ,storicamente, offre molte posizioni lavorative, più o meno qualificate. Inoltre è un settore molto mobile, a volte sono i soli lavori disponibili sul mercato.

2.Facile apprendistato; ovviamente Gualtiero Marchesi o Gordon Ramsay non sarebbero daccordo su questa definizione, però bisogna dare atto che per lavare i piatti non si deve conoscere la legge della relatività.
3.Flessibilità; gli orari di lavoro e la possibilità di gestirli non sono come il lavoro di ufficio e molte volte si possono programmare dei periodi di riposo inpensabili in altri lavori.
4.Possibilità di viaggiare; lavorare nei ristoranti è il tipico lavoro di chi viaggia. Acquisire un’ ottima professionalità permette di cambiare città e lavoro molto più facilmente di altri lavori.
5.Variabilità; se il lavoro di ufficio può risultare noioso, lo stesso non si può dire nel lavoro nei ristoranti. Ogni serata è a se stante è chi ci ha lavorato lo sà mo,to bene.
6.Contatto con la gente; per alcuni può sembrare un fattore negativo, infatti lo inserirò anche nell’ altra lista.
7.Possibilità di carriera; con la dovuta formazione, lavorare nei ristoranti può aprire diverse possibilità di carriera, alcune molto remunerative.
8.Mance; contanti, esentasse, i migliori soldi. L’ ammontare dipende solo dalla tua simpatia, e dall’ onesta del proprietario.
9.Mattina libera; per chi ama dormire, difficilmente il lavoro inizia prima delle 10.
10.Pasti compresi; se il proprietario lo permette, mangiare gratis al ristorante comporta un notevole guadagno economico.

venerdì 4 luglio 2014

L’arte di apparecchiare la tavola

L’arte di apparecchiare la tavola







L’arte di apparecchiare la tavola
Mollettone, tovaglia, coprimacchia
Il cameriere stenderà, nell’ordine, i seguenti elementi:
1 - Mollettone
deve essere teso, in modo che la tovaglia vi aderisca bene.
2 - Tovaglia
colpisce subito l’occhio del cliente ed è perciò importante che sia sempre pulita e ben stirata. Se è di
grandi dimensioni, è necessario che venga stesa e tolta da due persone.
Come stenderla
I camerieri usano una tecnica particolare di stesura della tovaglia. Perché?
•spesso è necessario stendere la tovaglia o il coprimacchia davanti ai clienti, servendosi di maniere
eleganti
•una volta che se ne è acquisita la padronanza, è una tecnica rapida e precisa (e ricordate che non è
facile spostare una tovaglia se sotto c’è il mollettone)
Per centrare la tovaglia con precisione e rapidità, è importante tener conto delle pieghe di stiratura e di
eventuali stemmi, scritte, righe lavorate:
•aprite la tovaglia sul tavolo in modo che la piega centrale sia al di sopra e le due parti con il bordo,
sotto
•afferrate la piega centrale fra il pollice (sopra) e l’indice (sotto) e la prima delle due parti con il bordo
fra l’indice e il medio
•sollevate la tovaglia e stendete sul lato opposto del tavolo la parte inferiore rimasta libera; controllate
che:
•la piega centrale sia al centro del tavolo ed esattamente in mezzo alle sue gambe
•la piega centrale abbia una ben determinata direzione, la stessa per tutti i tavoli (in genere l’entrata
della sala)
•la parte che ricade sia di egual misura su tutti i lati
•gli angoli della tovaglia si trovino in corrispondenza delle gambe del tavolo
Se non è così, sollevate la tovaglia e, facendo aria, spostatela fino al punto desiderato;
•liberate la piega centrale e distendete la tovaglia sul tavolo, tirandola verso di voi dalla parte con il
bordo.
Il contatto delle mani con la tovaglia deve essere ridotto al minimo: vietato, quindi, appianare le
pieghe. La tovaglia perderebbe freschezza (di cui anche le pieghe sono un indice) ed il livello igienico si
abbasserebbe.
Come ripiegarla
Anche in questo caso vanno rispettate le pieghe esistenti:
•afferrate fra il pollice e l’indice l’estremità destra della piega centrale
•afferrate fra il pollice e l’indice anche l’estremità sinistra, tenendo le braccia allargate
•sollevate la tovaglia e lasciatene ricadere le parti laterali
•posate la tovaglia sul tavolo in modo che la piega centrale si trovi in alto
•piegate la tovaglia una seconda volta procedendo alla stessa maniera, in modo che la seconda piega sia
ora in alto
•sollevate la tovaglia introducendo gli indici delle due mani sotto la piega
•piegate la tovaglia in modo che la piega centrale rimanga sempre in alto
3 - Tovaglietta o coprimacchia
Va stesa utilizzando la stessa tecnica della tovaglia; deve coprirne tutta la superficie.
La preparazione dei coperti
Per coperto si intende ciò che viene disposto in tavola per ogni commensale prima del suo arrivo.
Servizio dei menù o dei piatti alla carta Se il cliente non ha ordinato in anticipo, si prepara ilcoperto di
base, che può essere modificato in funzione delle ordinazioni del cliente. Compongono il coperto di
base: - il tovagliolo- le posate - i bicchieri - eventuale piatto segnaposto Per la preparazione del coperto
è necessario che il cameriere sappia con quali posate si mangiano le varie pietanze.
Prima di disporre il coperto, è importante fare attenzione che la tovaglia sia stesa correttamente. Le
sedie non devono essere addossate al tavolo, ma sfiorare soltanto la tovaglia. Se possibile, è opportuno
che siano disposte in maniera tale che il cliente abbia la visuale libera e possa ammirare il paesaggio o
osservare la gente che entra o è presente in sala.
Quando i coperti sono più d’uno sullo stesso tavolo, è importante che la ripartizione dello spazio sia
equilibrata e che ad ogni commensale sia riservato uno spazio sufficiente. I coperti in numero pari:
attenzione che siano disposti a coppie uno dirimpetto all’altro. Se sono dispari hanno importanza le
distanze.
Nella disposizione degli elementi si parte dal centro, che può essere costituito dal tovagliolo, da un
piatto segnaposto o da un piatto piano con sopra un tovagliolo.
Tovagliolo a mezzo cm dal bordo del tavolo, piegato in modo semplice. In passato si prediligevano
presentazioni fantasiose. Oggi si dà priorità all’igiene e alla freschezza.
Coltello grande a destra del tovagliolo e alla sua stessa altezza, con la lama rivolta verso l’interno.
Forchetta grande a sinistra del tovagliolo, a una distanza dal coltello sufficiente per collocarvi un piatto
grande.
Bicchiere in genere quello per il vino rosso, è messo ad un cm circa dalla punta del coltello grande. Un
secondo bicchiere, quello per il vino bianco o per l’acqua, va posto a destra del primo, in diagonale.

“Mise en Place”

“Mise en Place”







Con l’espressione francese “mise en place” – che si pronuncia “mis an plas” e letteralmente significa
“messa sul posto” – si indica la preparazione di tutto il materiale necessario per un corretto servizio.
Di solito è svolta prima dell'arrivo dei clienti e se eseguita con cura, garantisce un servizio scorrevole:
“una buona mise en place è metà lavoro”.
La preparazione del tavolo di servizio o consolle Questa operazione consente al cameriere di avere a
portata di mano il materiale che occorre durante il servizio, senza doversi allontanare dal posto di
lavoro.
Sul tavolo di servizio o consolle il cameriere disporrà in ordine, dopo averli prelevati dall’ office, i
seguenti materiali:
•Biancheria di riserva
•tovaglie
•tovagliette o coprimacchia
•tovaglioli
•salviette di servizio
•Posate (disporre forchette e cucchiai con le parti concave l’una nell’altra)
•Bicchieri
•per l’acqua
•per il vino rosso
•per il vino bianco
•Ménages o accessori da tavola
•saliera e pepaiola
•oliera e acetiera
•zuccheriera
•bottigliette per le salse
•formaggiera
•porta stuzzicadenti
•Stoviglie
•piatti per vivande fredde (accatastati secondo la loro misura)
•piatti e tazze per vivande calde (vanno posti nell’armadio riscaldante, negli appositi scaldapiatti o
sugli scaldavivande)
•Scaldavivande e scaldapiatti (o réchaud)
•Vassoi di servizio (di diverse grandezze)
•Carte dei vini e menù del giorno (in quantità sufficiente)
•Portacenere (per la sala fumatori)
•Varie
•sciacquadita e caraffe per l’acqua
•straccio o spugna umidi
•fiammiferi o accendino
•blocco per comande
L’arte di apparecchiare la tavola
Mollettone, tovaglia, coprimacchia
Il cameriere stenderà, nell’ordine, i seguenti elementi:
1 - Mollettone
deve essere teso, in modo che la tovaglia vi aderisca bene.
2 -
Quali sono le caratteristiche del lavoro in Hotel?






Il lavoro che viene svolto in hotel è molto duro e, in base alle mansioni svolte, prevede turni anche di
ventiquattro ore al giorno per riuscire a coprire in maniera completa tutte le prenotazioni e i servizi
dell'hotel.
Qual'è la politica di assunzione del personale?
La politica di assunzione del personale in questo campo va studiata molto accuratamente in quanto si è
sempre alla ricerca di persone motivate e determinate.
Ogni hotel, ogni struttura ricettiva ha una propria politica di incentivazione e di stimolo per il
personale, in modo tale da rendere il lavoro più gratificante e quindi più efficiente.
Agli Hilton si punta molto alla carriera, anche l'ultimo lavapiatti, se fa bene la sua parte e porta avanti il
suo impegno con passione e motivazione, può diventare un direttore generale.
In altri alberghi puntano sulle mance: se il cliente è contento e soddisfatto del servizio offerto lascia
mance consistenti, che possono contribuire al buon arrotondamento dello stipendio.
In altri ancora si punta su una serie di piccoli privilegi dei quali il personale dell'albergo può usufruire:
pranzare con le pietanze del ristorante dell'hotel, usare i servizi di lavanderia o godere del prestigio di
un grande albergo.
Quali sono le mansioni richieste all'interno di un hotel?
Per capire meglio le mansioni richieste/svolte all'interno di un hotel dobbiamo immaginare di
suddividere la struttura in tante piccole aree, quanti sono i servizi offerti: ogni servizio avrà una propria
gerarchia di personale.
Solo per fare un esempio citiamo il servizio della cucina, con il capo cuoco responsabile, il capo cuoco,
cuoco unico, cuoco e cameriere.
Ovviamente ai vertice della nostra piramide gerarchica abbiamo il direttore d'albergo, che viene visto
come direttore generale di un'azienda strutturata che vende, 24 ore al giorno, vari servizi: camere,
ristorante, sale, servizi accessori. Gestisce le risorse umane, finanziarie e dei beni patrimoniali affidati.
L'Hotel ha avuto da sempre come indice di riconoscimento e di distinzione, il numero di stelle (1-5),
che stanno ad indicare il numero dei servizi offerti e messi a disposizione del cliente e la qualità di
questi servizi.
Ovviamente, più la struttura ha molti servizi da mettere a disposizione, più occorrerà personale, nello
stesso tempo, più la struttura ricettiva metterà ha disposizione del cliente servizi qualitativamente
impeccabile, più il personale che verrà messo a disposizione sarà maggiormente qualificato e
professionalmente istruito.

mercoledì 2 luglio 2014



Guarda i girasoli: si inchinano al sole, ma se ne vedi qualcuno che è inchinato un pò troppo,significa che è morto. Tu stai servendo però, non sei un servo. Servire è l'arte suprema. Dio è il primo servitore; Dio serve gli uomini ma non è servo degli uomini! Bellissime parole!

martedì 1 luglio 2014







Emergenza Sala nasce dall'idea di valorizzare Tutti gli Operatori del Settore degli Hotel, Ristoranti, Osterie, Trattorie a tutti coloro insomma che ogni giorno con tanta dedizione e passione portano in tavola la Cucina Italiana dei Nostri Meravigliosi Chef invidiati in tutto Il Mondo...e poi Noi Italiani come direbbe qualcuno (Mi Consenta...) siamo i Migliori in assoluto.... Grazie a Voi Tutti